Materie prime, il 2025 tra il boom di oro e argento e il crollo di petrolio e gas

Metalli preziosi in forte rialzo, energia in difficoltà: un anno di forti contrasti sui mercati delle materie prime

Il 2025 si avvia a essere ricordato come un anno storico per i mercati delle materie prime, segnato da forti contrasti tra metalli preziosi ed energia. A dominare la scena è stato senza dubbio l’oro, protagonista di una corsa impressionante che ha portato il prezzo dell’oncia da 3.812 dollari di fine settembre ai 4.514 dollari raggiunti nella seduta di Santo Stefano. Un balzo che certifica un rialzo complessivo del 72,84% dall’inizio dell’anno, confermando il ruolo del metallo giallo come bene rifugio in un contesto globale caratterizzato da incertezze geopolitiche e tensioni economiche.

Materie prime, il 2025 tra il boom di oro e argento e il crollo di petrolio e gas
Oro – Poderico.it

Ancora più spettacolare è stata la performance dell’argento. Il metallo ha chiuso la vigilia di Natale con un rialzo del 4,2% a 74,89 dollari l’oncia, dopo aver toccato intraday un massimo di 75,63 dollari. Su base annua, il guadagno è stato addirittura del 158,5%, rendendo l’argento uno degli asset più performanti del 2025. A sostenere la corsa hanno contribuito sia la domanda industriale sia l’interesse degli investitori in cerca di alternative all’oro.

Cala il petrolio

Di segno opposto l’andamento del comparto energetico. Il petrolio ha vissuto un anno difficile, con il West Texas Intermediate sceso nella seduta del 26 dicembre del 2,76% a 56,74 dollari al barile e il Brent del Mare del Nord in calo del 2,57% a 60,64 dollari. Su base annua, le perdite sono state rispettivamente del 20,89% e del 18,76%. Secondo gli analisti, i prezzi del greggio risentono delle prospettive di nuovi colloqui di pace sull’Ucraina, che potrebbero favorire una maggiore disponibilità di petrolio russo sui mercati internazionali.

Materie prime, il 2025 tra il boom di oro e argento e il crollo di petrolio e gas
Petrolio – Poderico.it

Anche il gas naturale ha chiuso l’anno in forte flessione. Sul mercato Ttf di Amsterdam, i prezzi si sono attestati a 28,1 euro al MWh, con un calo del 42,53% dall’inizio dell’anno. A parte un temporaneo rialzo legato alle previsioni di un gennaio più freddo in Europa, il trend resta decisamente ribassista, riflettendo scorte elevate e una domanda contenuta. Un quadro che conferma come il 2025 sia stato un anno di profondi squilibri tra le diverse materie prime.

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