Gennaio porta attese e domande: quanto salirà davvero l’assegno di invalidità? Tra bilanci familiari, ricevute INPS e speranze concrete, la cifra che cambia la giornata non è un dettaglio. È il confine tra rinuncia e possibilità.
L’invalidità civile occupa da anni il centro del discorso pubblico. Non è solo un tema tecnico. Parla di autonomia, di tempo, di scelte quotidiane. Ogni gennaio arrivano gli adeguamenti e, con loro, la speranza di un piccolo margine in più. La questione non riguarda solo i numeri. Riguarda la dignità.
Prima di entrare nel merito, un punto fermo. Esistono prestazioni diverse: l’assegno mensile per invalidi dal 74% al 99%; la pensione di inabilità per invalidi al 100%; le indennità come l’accompagnamento (che è cumulabile ma non ha limiti reddituali). Gli importi base vengono aggiornati ogni anno dall’INPS con la perequazione. Nel 2024 l’assegno base si è attestato intorno ai 333 euro per 13 mensilità; le cifre precise sono riportate nelle circolari annuali INPS e nelle schede “Invalidità civile” sul portale inps.it. I requisiti reddituali restano decisivi.
Come maturano gli aumenti
Qui entrano in gioco tre leve: la perequazione per l’inflazione, la maggiorazione sociale e il cosiddetto incremento al milione (L. 448/2001, art. 38; esteso dalla sentenza della Corte costituzionale n. 152/2020 ai titolari 18–59 anni di pensione di inabilità totale con specifici limiti di reddito). È questa combinazione che, in presenza dei requisiti, alza l’importo complessivo mensile. Non è un automatismo per tutti. Dipende dal tipo di prestazione e dal reddito personale (e in alcuni casi coniugale).
Ed è qui, a metà del percorso, che compare la cifra che molti attendono: 600 euro. Diverse anticipazioni parlano di un aumento a 600 euro mensili dal nuovo anno per chi beneficia dell’incremento al milione. Ad oggi, però, senza una circolare INPS e un atto in Gazzetta Ufficiale, non possiamo considerarla “definitiva”. È una soglia plausibile, coerente con gli adeguamenti recenti, ma serve conferma ufficiale.
Cosa cambia da gennaio e per chi
Se la misura verrà confermata, i titolari di pensione di inabilità civile al 100% che rispettano i limiti reddituali potranno vedere l’importo complessivo (base + maggiorazioni) attestarsi attorno a 600 euro mensili. Per chi percepisce il solo assegno mensile (74–99%), l’incremento non porta automaticamente a 600 euro: resta l’importo base aggiornato dalla perequazione, con eventuali maggiorazioni minori se spettanti.
Esempi reali aiutano più di mille definizioni. Marta, 54 anni, invalidità al 100%, nessun reddito personale né coniugale: negli ultimi anni ha beneficiato dell’incremento al milione; con l’adeguamento potrebbe avvicinarsi ai 600 euro. Luca, 45 anni, 80% di invalidità e piccolo lavoro part-time: percepisce l’assegno mensile intorno ai 333 euro; per lui la soglia dei 600 non scatta. Anna, 70 anni, pensionata con accompagnamento: l’accompagnamento segue tabelle proprie e non rientra in questa soglia; è cumulabile ma ha importi diversi.
Come verificare senza incertezze? Controlla il tuo modello ObisM nell’area personale MyINPS, consulta la circolare degli importi di gennaio e, in caso di dubbi, rivolgiti a un patronato. Fonti solide: circolari INPS sugli importi annuali, la sentenza 152/2020 e le pagine ufficiali su invalidità civile e requisiti reddituali. Se qualcuno ti promette “600 euro per tutti”, chiedi l’atto che lo prova.
C’è una domanda che resta sospesa, mentre ognuno fa i conti con il proprio carrello della spesa: quanto vale, per te, poter dire “posso permettermelo”? La risposta, spesso, si gioca in quei pochi euro che separano la teoria dalla vita di tutti i giorni.





